Con quattro sole squadre rimaste, il calendario degli Europei 2021 vede Italia-Spagna come prima semifinale. Si tratta di una sfida tra due Nazionali in cerca di una definitiva rinascita dopo un periodo decisamente molto complicato e che, con una vittoria, possono lasciarsi tutto definitivamente alle spalle. Gli Azzurri hanno ritrovato gioco e convinzione sotto la guida di Roberto Mancini, superando il Belgio e tornando tra le grandi d’Europa, un risultato raggiunto anche dalle Furie Rosse che pur convincendo meno sono arrivate al penultimo atto della competizione.
Indicate fin dalla vigilia come possibili outsider di lusso per la vittoria finale, Italia e Spagna si trovano di fronte in semifinale dopo un percorso molto diverso. La Nazionale di Roberto Mancini ha vinto e convinto, quella di Luis Enrique lo ha fatto soltanto a sprazzi ma ha comunque le qualità per giocarsela nei 90 minuti (ed eventuali supplementari) contro chiunque: chi staccherà il biglietto per la finalissima?
Era considerazione diffusa che i quarti di finale contro il Belgio, considerato tra le migliori squadre al mondo e serio candidato per la vittoria finale nelle quote delle scommesse sugli Europei 2021, avrebbero rappresentato un vero e proprio esame di maturità per l’Italia di Roberto Mancini. Un esame che gli Azzurri hanno superato a pieni voti, dato che il 2-1 finale è sembrato stare persino stretto a una Nazionale finalmente tornata tra le grandi grazie a una precisa identità di squadra e alle prestazioni di molti giocatori finalmente capaci di mostrare tutto il loro talento.
Tra questi Leonardo Spinazzola, tra i protagonisti assoluti della campagna azzurra, che però contro il Belgio è dovuto uscire a un quarto d’ora dal termine in seguito a un infortunio che da subito è sembrato molto grave. La diagnosi successiva è stata terribile: rottura del tendine d’Achille, uno stop tra i 5 e i 6 mesi. Nella semifinale con la Spagna e nell’eventuale finalissima di Wembley Mancini dovrà fare a meno del suo terzino sinistro e Mancini studia le possibili soluzioni.
La prima, la più ovvia e probabile, riguarda l’inserimento dell’altro terzino sinistro in rosa, Emerson Palmieri, mentre la seconda potrebbe prevedere il rientro tra i titolari di Florenzi a destra e lo spostamento sull’altra corsia di Di Lorenzo. Per il resto il Mancio dovrebbe confermare la formazione scesa in campo con il Belgio: Bonucci e Chiellini centrali davanti a Donnarumma, centrocampo di qualità con Jorginho in cabina di regia affiancato da Verratti e Barella, tridente d’attacco con Chiesa confermato titolare a destra, Insigne a sinistra e il pur non brillantissimo Immobile confermato nel ruolo di centravanti.
Regina incontrastata nel panorama calcistico tra il 2008 e il 2012, periodo in cui ha vinto due volte gli Europei e una volta i Mondiali, la Spagna certo sapeva che i cicli sono destinati a concludersi. Forse però nessuno immaginava che il crollo sarebbe stato tanto verticale: fuori al primo turno a Brasile 2014 e agli ottavi a EURO 2016, stesso risultato ottenuto ai Mondiali di Russia nel 2018 con tanto di licenziamento in corsa del ct Lopetegui, reo di essersi accordato con il Real Madrid, e chiamata improvvisata del povero Fernando Hierro.
Le Furie Rosse hanno deciso di ripartire da Luis Enrique, che però ha trovato sulla sua strada non pochi ostacoli: la tragedia della morte prematura della figlia, la lite con il vice Robert Moreno, una generazione a fine ciclo da sostituire e infine una stampa spesso molto critica. Il ct spagnolo ha tirato avanti per la sua strada, effettuando scelte decise anche se a volte molto impopolari – come la mancata convocazione proprio a EURO 2020 del totem Sergio Ramos – e ha risposto con i risultati, anche se non sempre arrivati al termine di prestazioni tanto convincenti.
Contro l’Italia, che parte comunque leggermente favorita, la Spagna dovrebbe confermare la formazione che ha sconfitto ai rigori la Svizzera: Simon tra i pali, gli esperti Azpilicueta e Jordi Alba terzini, Pau Torres e Laporte centrali a completare la linea difensiva del 4-3-3. In mediana il tuttofare Koke, l’esperto regista Sergio Busquets e il giovanissimo ed estroso classe 2002 Pedri nel ruolo di regista avanzato. L’unico dubbio è in attacco: Pablo Sarabia ha rimediato un fastidio agli adduttori e potrebbe essere costretto a dare forfait. In questo caso toccherà a uno tra Oyarzabal e Gerard Moreno completare il tridente offensivo composto da Morata e Ferran Torres.
Con la gara di martedì la Spagna raggiungerà il 3° posto (a pari merito con l’Austria, preceduta soltanto da Francia e Svizzera) nella classifica delle squadre affrontate più spesso dall’Italia nel corso della sua storia. Fino a oggi Azzurri e Furie Rosse si sono affrontati in ben 37 occasioni e il saldo è perfettamente equilibrato: 11 vittorie per parte, 15 pareggi.
La prima sfida risale al 2 settembre 1920, torneo Olimpico di Anversa, con la Spagna che si impone 2-0, l’ultima nella campagna di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, un netto 3-0 (doppio Isco e Morata) che condanna gli Azzurri allo spareggio che poi sarà perso con la Svezia. Nel mezzo un gran numero di sfide da ricordare, dai quarti di finale vinti dagli Azzurri a USA ’94 al 2-0 che fece sognare la Nazionale di Conte agli ottavi di EURO 2016.
Questo è l’ultimo successo azzurro in questa sfida, che negli ultimi 8 confronti ha registrato per il resto 4 pareggi e 3 vittorie spagnole. Di queste la più significativa è senza dubbio rappresentata dal netto 4-0 firmato da David Silva, Jordi Alba, Fernando Torres e Juan Mata arrivato nella finale di EURO 2012, un successo che chiudeva un ciclo forse irripetibile per la Spagna e allo stesso tempo segnava l’inizio della crisi azzurra.
Come detto dubbio sul terzino sinistro per Mancini, che comunque dovrebbe optare per Emerson, mentre Chiesa sarà confermato in attacco ancora al posto di Berardi. Nella Spagna Luis Enrique aspetta notizie su Sarabia: se l’attaccante del PSG non dovesse essere al 100% al suo posto scenderà in campo Oyarzabal, al momento favorito su Gerard Moreno e Dani Olmo.
Italia(4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Immobile, Insigne
Spagna (4-3-3): Unai Simon; Azpilicueta, Pau Torres, Laporte, Jordi Alba; Koke, Sergio Busquets, Pedri; Ferran Torres, Morata, Oyarzabal
Italia-Spagna è una delle due semifinali di EURO 2020: Azzurri e Furie Rosse si troveranno di fronte a Wembley per una sfida che oltre ad assegnare un posto in finale può rappresentare il definitivo segnale di rinascita per due movimenti che negli ultimi anni hanno vissuto diversi momenti di crisi. Mancini cerca il sostituto di Spinazzola, Luis Enrique dovrà trovare un gioco più convincente. Italia-Spagna, la presentazione Con quattro sole squadre rimaste, il calendario degli Europei 2021 vede Italia-Spagna come prima semifinale. Si tratta di una sfida tra due Nazionali in cerca di una definitiva rinascita dopo un periodo decisamente molto complicato e che, con una vittoria, possono lasciarsi tutto definitivamente alle spalle. Gli Azzurri hanno ritrovato gioco e convinzione sotto la guida di Roberto Mancini, superando il Belgio e tornando tra le grandi d’Europa, un risultato raggiunto anche dalle Furie Rosse che pur convincendo meno sono arrivate al penultimo atto della competizione. Indicate fin dalla vigilia come possibili outsider di lusso per la vittoria finale, Italia e Spagna si trovano di fronte in semifinale dopo un percorso molto diverso. La Nazionale di Roberto Mancini ha vinto e convinto, quella di Luis Enrique lo ha fatto soltanto a sprazzi ma ha comunque le qualità per giocarsela nei 90 minuti (ed eventuali supplementari) contro chiunque: chi staccherà il biglietto per la finalissima? Come ci arriva l’Italia Era considerazione diffusa che i quarti di finale contro il Belgio, considerato tra le migliori squadre al mondo e serio candidato per la vittoria finale nelle quote delle scommesse sugli Europei 2021, avrebbero rappresentato un vero e proprio esame di maturità per l’Italia di Roberto Mancini. Un esame che gli Azzurri hanno superato a pieni voti, dato che il 2-1 finale è sembrato stare persino stretto a una Nazionale finalmente tornata tra le grandi grazie a una precisa identità di squadra e alle prestazioni di molti giocatori finalmente capaci di mostrare tutto il loro talento. Tra questi Leonardo Spinazzola, tra i protagonisti assoluti della campagna azzurra, che però contro il Belgio è dovuto uscire a un quarto d’ora dal termine in seguito a un infortunio che da subito è sembrato molto grave. La diagnosi successiva è stata terribile: rottura del tendine d’Achille, uno stop tra i 5 e i 6 mesi. Nella semifinale con la Spagna e nell’eventuale finalissima di Wembley Mancini dovrà fare a meno del suo terzino sinistro e Mancini studia le possibili soluzioni. La prima, la più ovvia e probabile, riguarda l’inserimento dell’altro terzino sinistro in rosa, Emerson Palmieri, mentre la seconda potrebbe prevedere il rientro tra i titolari di Florenzi a destra e lo spostamento sull’altra corsia di Di Lorenzo. Per il resto il Mancio dovrebbe confermare la formazione scesa in campo con il Belgio: Bonucci e Chiellini centrali davanti a Donnarumma, centrocampo di qualità con Jorginho in cabina di regia affiancato da Verratti e Barella, tridente d’attacco con Chiesa confermato titolare a destra, Insigne a sinistra e il pur non brillantissimo Immobile confermato nel ruolo di centravanti. Come ci arriva la Spagna Regina incontrastata nel panorama calcistico tra il 2008 e il 2012, periodo in cui ha vinto due volte gli Europei e una volta i Mondiali, la Spagna certo sapeva che i cicli sono destinati a concludersi. Forse però nessuno immaginava che il crollo sarebbe stato tanto verticale: fuori al primo turno a Brasile 2014 e agli ottavi a EURO 2016, stesso risultato ottenuto ai Mondiali di Russia nel 2018 con tanto di licenziamento in corsa del ct Lopetegui, reo di essersi accordato con il Real Madrid, e chiamata improvvisata del povero Fernando Hierro. Le Furie Rosse hanno deciso di ripartire da Luis Enrique, che però ha trovato sulla sua strada non pochi ostacoli: la tragedia della morte prematura della figlia, la lite con il vice Robert Moreno, una generazione a fine ciclo da sostituire e infine una stampa spesso molto critica. Il ct spagnolo ha tirato avanti per la sua strada, effettuando scelte decise anche se a volte molto impopolari – come la mancata convocazione proprio a EURO 2020 del totem Sergio Ramos – e ha risposto con i risultati, anche se non sempre arrivati al termine di prestazioni tanto convincenti. Contro l’Italia, che parte comunque leggermente favorita, la Spagna dovrebbe confermare la formazione che ha sconfitto ai rigori la Svizzera: Simon tra i pali, gli esperti Azpilicueta e Jordi Alba terzini, Pau Torres e Laporte centrali a completare la linea difensiva del 4-3-3. In mediana il tuttofare Koke, l’esperto regista Sergio Busquets e il giovanissimo ed estroso classe 2002 Pedri nel ruolo di regista avanzato. L’unico dubbio è in attacco: Pablo Sarabia ha rimediato un fastidio agli adduttori e potrebbe essere costretto a dare forfait. In questo caso toccherà a uno tra Oyarzabal e Gerard Moreno completare il tridente offensivo composto da Morata e Ferran Torres. Italia-Spagna, i precedenti Con la gara di martedì la Spagna raggiungerà il 3° posto (a pari merito con l’Austria, preceduta soltanto da Francia e Svizzera) nella classifica delle squadre affrontate più spesso dall’Italia nel corso della sua storia. Fino a oggi Azzurri e Furie Rosse si sono affrontati in ben 37 occasioni e il saldo è perfettamente equilibrato: 11 vittorie per parte, 15 pareggi. La prima sfida risale al 2 settembre 1920, torneo Olimpico di Anversa, con la Spagna che si impone 2-0, l’ultima nella campagna di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, un netto 3-0 (doppio Isco e Morata) che condanna gli Azzurri allo spareggio che poi sarà perso con la Svezia. Nel mezzo un gran numero di sfide da ricordare, dai quarti di finale vinti dagli Azzurri a USA ’94 al 2-0 che fece sognare la Nazionale di Conte agli ottavi di EURO 2016. Questo è l’ultimo successo azzurro in questa sfida, che negli ultimi 8 confronti ha registrato per il resto 4 pareggi e 3 vittorie spagnole. Di queste la più significativa è senza dubbio rappresentata dal netto 4-0 firmato da David Silva, Jordi Alba, Fernando Torres e Juan Mata arrivato nella finale di EURO 2012, un successo che chiudeva un ciclo forse irripetibile per la Spagna e allo stesso tempo segnava l’inizio della crisi azzurra. Le probabili formazioni Come detto dubbio sul terzino sinistro per Mancini, che comunque dovrebbe optare per Emerson, mentre Chiesa sarà confermato in attacco ancora al posto di Berardi. Nella Spagna Luis Enrique aspetta notizie su Sarabia: se l’attaccante del PSG non dovesse essere al 100% al suo posto scenderà in campo Oyarzabal, al momento favorito su Gerard Moreno e Dani Olmo. Italia(4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Immobile, Insigne Spagna (4-3-3): Unai Simon; Azpilicueta, Pau Torres, Laporte, Jordi Alba; Koke, Sergio Busquets, Pedri; Ferran Torres, Morata, Oyarzabal